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Celebrata in Diocesi, lo scorso 2 febbraio, la 15° Giornata della Vita consacrata

Alla presenza dei religiosi, mons. Tamburrino ha guidato un momento di preghiera

(pubblicato il 10-02-2011)
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Si è svolta in tutto il mondo lo scorso 2 febbraio, nel giorno della festa liturgica della Presentazione del Signore, la XV Giornata della Vita Consacrata. In questa speciale occasione, come è ormai consuetudine, i consacrati, i religiosi e le religiose della nostra comunità diocesana si sono ritrovati insieme per vivere un momento di fraternità con il loro Pastore, l’Arcivescovo mons. Francesco Pio Tamburrino. Cornice dell’evento è stata l’aula liturgica della chiesa di Gesù e Maria, guidata spiritualmente dai frati francescani che proprio quest’anno celebrano il cinquecentesimo anniversario della fondazione del Convento. Ad accogliere i religiosi è stato il padre salesiano don Pino Ruppi, delegato diocesano per la Vita Consacrata, che ha  salutato i presenti e l’Arcivescovo: “Questa Giornata della Vita Consacrata - ha affermato don Pino Ruppi - è un dono che ci viene offerto per la quindicesima volta dalla Chiesa. Essa è inoltre una delle iniziative che permette ai consacrati della diocesi di stare insieme al loro Pastore in un momento di agape. Attorno a lei Padre, desideriamo oggi ravvivare con la nostra presenza questa Chiesa locale”.



È poi seguita l’interessante relazione dell’Arcivescovo mons. Tamburrino sul tema “L’educazione alla carità nella Vita Consacrata”. Il presule, all’inizio del suo discorso, ha invitato i religiosi presenti a riflettere sulla particolare vocazione alla carità a cui sono chiamati: “La vita consacrata è un ambito ecclesiale particolare, dove si riceve e si è educati alla carità, dove l’insegnamento della carità è quotidiano. Perciò la vita consacrata si trasforma in luogo in cui si vive e si opera la carità cristiana. Nella tradizione antica è frequente il concetto che la particolare vocazione alla consacrazione ci immette in una scuola che ci forgia alla carità. La persona consacrata fa esperienza della verità di Dio-Amore in modo tanto più immediato e profondo quanto più si pone sotto la croce di Cristo. La croce è la cattedra da cui il nostro Maestro Gesù ci insegna cos’è la carità. La vita consacrata tiene viva nella Chiesa la coscienza che la croce è la sovrabbondanza dell’amore di Dio”.



Poi continuando nell’articolata relazione, ricca di riferimenti all’esortazione postsinodale Vita consecrata, il presule ha esortato i consacrati a non limitarsi ad apprendere la carità, ma a viverla: “Come l’amore per Dio è inscindibile dall’amore per gli uomini, così la carità è al servizio di Dio e dei fratelli. In questo biennio pastorale dedicato al Vangelo della carità, desidero rilanciare tutte quelle forme di carità che la chiesa locale coltiva. La Vita Consacrata ha un ruolo particolare nell’esercizio della carità. Noi consacrati abbiamo conosciuto e creduto alla carità, all’amore che Dio ha in noi. Dio è amore e chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”.



A conclusione di questa particolare Giornata, si è svolta una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dallo stesso mons. Tamburrino. Come prescritto dalla liturgia del giorno, la celebrazione è iniziata con la benedizione dei ceri. Infatti, la festa della  Presentazione del Signore è popolarmente chiamata Candelora proprio perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo che come venne chiamato dal vecchio Simeone, al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, è la “Luce che illumina le genti”.