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Riprendono gli incontri del MEIC

Al via un nuovo anno associativo del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale

(pubblicato il 27-01-2011)
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Il gruppo di Foggia del MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), venerdì scorso, ha dato il via agli incontri programmati per il nuovo anno, che si è aperto con un interessantissimo approfondimento della Lettera Pastorale sulla Carità dell’Arcivescovo, mons. Francesco Pio Tamburrino. Ad illustrare i contenuti della Lettera è stato il Vicario della nostra Arcidiocesi, mons. Filippo Tardio, che, con profondità di analisi ed una grande capacità oratoria, è riuscito a far comprendere all’uditorio i tratti salienti della pubblicazione del Vescovo.



Mons. Tardio, anche grazie alla partecipazione dei membri del MEIC, ha realizzato un fecondo momento di riflessione in cui declinare le meravigliose parole del nostro Arcivescovo nella vita quotidiana delle realtà ecclesiali. Il Vicario, nel suo intervento, ha parlato della scelta di Cristo di stare con l’uomo e di diventare Lui stesso uomo. Questo è un gesto estremo ed irriducibile di amore e di carità, che costituisce un esempio cui ispirarsi per dare amore agli altri, al prossimo.



“La scelta di Cristo entra nel DNA della Chiesa” perché, spiega mons. Tardio, “la carità è la natura profonda della Chiesa”. Parlare di carità, ovviamente, significa porre al centro di tutto e prima di ogni cosa la persona con le sue esigenze e con la sua ricchezza interiore. Dalla centralità della persona alla solidarietà il passaggio è immediato. La Chiesa, quindi, attraverso l’esercizio della solidarietà “è chiamata a farsi prossima all’altro”. Ed è in questa prossimità che si vede e si palesa l’immenso amore di Dio. In questo senso, la Chiesa ha una grande responsabilità: deve essere per i poveri e dei poveri perché anch’essi devono sentirsi amati da Dio e grazie a loro possiamo esercitare la carità e realizzare azioni di solidarietà, così come Gesù ci ha insegnato. I poveri ci fanno capire, in modo inequivocabile, quale sia la missione della Chiesa, chiarisce il Vicario.



Il Vescovo, sottolinea mons. Tardio,  nella Lettera Pastorale, parla anche dell’importanza delle sinergie e del sistema di rete che, nell’ambito di un territorio, è sempre importante realizzare. Unire risorse, energie e potenzialità significa cogliere meglio le reali esigenze del territorio ed elaborare soluzioni efficaci e condivise.



Proseguendo nel suo intervento, il nostro Vicario ha spiegato che i luoghi pastorali devono diventare dei veri e propri luoghi di comunione, in cui realizzare attività che possano coinvolgere i fedeli e, in particolare, le nuove generazioni. La chiesa, in quest’ottica, può essere intesa come luogo di aggregazione e di incontro in cui consolidare la carità e la solidarietà. “Il cristiano è chiamato a vedere nell’altro Gesù Cristo” commenta mons. Tardio e aggiunge “il Cristo si pone in mezzo tra l’evangelizzato e l’evangelizzatore”. Meravigliosa immagine per chiarire che il messaggio di Cristo è sempre qualcosa di concreto e che il Cristo stesso vive in mezzo a noi.



Per il nostro Vicario, inoltre, la formazione assume un ruolo fondamentale per educare la comunità alla solidarietà e diffondere nella società civile una mentalità incline all’esercizio della carità. Così, si diventa “testimoni della gratuità”. In questo senso, secondo mons. Tardio, “il MEIC è chiamato a promuovere l’impegno culturale della carità”.



Don Donato Coco, durante l’incontro, ha richiamato l’attenzione degli astanti sul tema dell’ascolto, spiegando che se ascoltiamo la Parola di Dio siamo più pronti ad ascoltare anche gli altri. Coppola, Presidente del MEIC di Foggia, dal canto suo, ha posto l’attenzione sul tema della relazione, chiarendo che la Chiesa stessa crea legami sociali duraturi e solidi.



Infine, dopo il momento di dibattito, mons. Tardio ha concluso l’incontro ricordando che esercitare la carità significa accogliere l’altro per quello che è e non per quello che vorremmo egli fosse.     



Monica Gigante