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L’abbraccio caloroso dell’Arcivescovo all’Unione Amici di Lourdes

Celebrata in diocesi la Giornata mondiale del Malato

(pubblicato il 21-02-2011)
Immagine di L’abbraccio caloroso dell’Arcivescovo all’Unione Amici di Lourdes




La Giornata mondiale del malato, che ricorre l’11 di febbraio, è anche il giorno in cui si celebra la memoria della Beata Maria Vergine di Lourdes. L’occasione, dunque, è propizia per fermarsi a riflettere sul senso della sofferenza nelle nostre vite sia quando siamo noi ad essere malati sia quando ci troviamo nella situazione di poter alleviare le pene di chi ci sta affianco. Non dobbiamo, dunque, essere sordi al dovere cristiano di aiutare gli altri per alleviare i loro affanni.



Venerdì scorso, il nostro Arcivescovo era all’UAL e, durante la sua intensa omelia, ha sottolineato che attraverso l’associazione e le sue opere è possibile rivivere il messaggio di amore e misericordia della Madonna di Lourdes. Secondo il Presule, infatti, la misura della nostra umanità si ritrova nel rapporto con i nostri fratelli più bisognosi. A questo proposito, ha ripreso le parole del Papa che così si è espresso “la misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente”. Quindi, “una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la compassione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana”; queste le riflessioni di Benedetto XVI riportate dal nostro caro Vescovo, che ha sottolineato quanto il Cuore di Cristo sia vicino ai più bisognosi e quanta tenerezza riservi loro. Ma per comprendere appieno questo messaggio è indispensabile tornare a Lourdes, in quella Grotta dove la Madonna è apparsa a Bernadette, rivelandole il proprio nome: “Immacolata Concezione”. In questo nome, ha spiegato l’Arcivescovo, risiede una profonda verità teologica. Il Sacramento dell’Eucaristia, in questo senso, rivela il legame inscindibile che esiste tra la Madre e il Figlio, generato nel suo seno per opera dello Spirito Santo. “L’Eucarestia diventa il messaggio fondante dell’esperienza di Lourdes”, sottolinea mons. Tamburrino anche perché “Lourdes è il luogo di incontro con Cristo”, medico delle nostre anime. In questo Sacramento, infatti, i fedeli prendono coscienza del fatto che il sacrificio di Cristo è per tutti e comprendono l’importanza di servire i fratelli, attraverso azioni di cura e dedizione.



La Madonna, ha spiegato nella sua delicata omelia l’Arcivescovo, ha sempre invitato gli uomini alla conversione per vivere e affrontare l’esistenza secondo la Parola di Dio e dare forma concreta alla conversione stessa. Mons. Tamburrino, in un altro vibrante passaggio, ripercorre il pellegrinaggio a Lourdes del fondatore dell’Ual, Luigi Battaglini, che, giunto nella Grotta, vive l’esperienza profonda della tenerezza dell’amore materno di Maria. Ed avviene qualcosa di straordinario che non riguarda la guarigione fisica, ma la guarigione dello spirito. La Madonna lo indirizza su una meravigliosa strada che lo porta ad  accettare la sua sofferenza e a comprenderne il senso e il valore salvifico. In questo senso, il dolore, accolto con fede, diventa la porta per introdursi nel mistero della sofferenza redentrice di Gesù e per raggiungere grazie a Lui la pace e la felicità della sua Risurrezione. “Il tempo della malattia è il tempo più difficile della nostra vita”, perché sentiamo la provvisorietà dell’esistenza, situazione che condividiamo anche con le altre creature, puntualizza con amabili parole paterne l’Arcivescovo. Ecco perché tutti dovremmo farci “Servitori dell’Amore” e rafforzare le azioni di collaborazione per far sentire ai nostri fratelli bisognosi il calore di Cristo. In quest’ottica, il volontariato assume un ruolo fondamentale ed essenziale ed è per questo che il Vescovo definisce i volontari “ministri di guarigione” e “misericordia di Dio”. Infine, al termine della celebrazione eucaristica, il presidente dell’Ual ha portato i saluti di tutti i volontari e gli operatori che con infaticabile dedizione dedicano il proprio tempo ai sofferenti ed ha rivolto un profondo ringraziamento all’Arcivescovo per l’attenzione che sempre rivolge nei confronti dei più bisognosi e dell’opera.



 



Monica Gigante