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Inaugurata la Nuova Sala della Comunità mons. Fortunato Maria Farina

Mons. Francesco Pio Tamburrino, “un luogo significativo per la città e per i foggiani”

(pubblicato il 21-03-2011)
Immagine di Inaugurata la Nuova Sala della Comunità mons. Fortunato Maria Farina




Sulle meravigliose e suggestive note e immagini dell’Aida di Giuseppe Verdi (regia di Franco Zeffirelli), è stata inaugurata la Sala di Comunità intitolata alla memoria di mons. Fortunato Maria Farina. Questo primo assaggio di musica, proiettato sul nuovo maxi schermo, ha introdotto i presenti al senso della Sala per la nostra città. Poi, la giornalista Marzia Campagna, ha presentato un video-clip, che, sottoforma di documentario, ha illustrato le tappe principali della costituzione della Sala, delineando, contestualmente, il quadro storico e sociale della nostra città.



La Sala di Comunità rappresenta, per mons. Antonio Sacco,  parroco della Cattedrale, una “chiave per entrare in ciò che in questo luogo può essere fatto: la cultura”, illuminata dal messaggio di Gesù di Cristo e ispirata ai valori cristiani. Queste le prime parole di mons. Sacco, durante l’inaugurazione. “Questo luogo rappresenta un segno di rinascita e di speranza per Foggia. La Sala, quindi, viene consegnata alla cittadinanza anche per stimolare la crescita in qualità di cittadini consapevoli”, ha chiarito il parroco della Cattedrale, che nel suo intervento di saluto ha ringraziato tutti i collaboratori e, in particolare, la Diocesi che ha contribuito alla realizzazione della Sala, garantendo sostegno morale ed economico al progetto.



Insomma, si prospetta una nuova pagina per la storica Sala della Comunità. La parrocchia, infatti, ha preso contatti con il Ministero delle Politiche Culturali (Sezione Cinema) e con l’Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) ed è stata inserita nel circuito regionale del Cinema d’autore Apulia Film commission e in quello nazionale di Schermi di qualità, per offrire una programmazione cinematografica, che valorizzi il livello culturale e morale dei contenuti.



A ciò si aggiunga che l’adesione al circuito Microcinema, legato a Rai Trade, consentirà la trasmissione in alta definizione digitale dei più importanti eventi lirici in programma nei principali teatri europei, in diretta o in differita. Lo strumento tecnologico posto in essere sarà in grado di collegare fino a 250 sale in contemporanea.



Ad occuparsi della programmazione delle attività teatrali e culturali sarà la cooperativa “Il Sipario”.



La serata ha rappresentato una feconda occasione per dare al pubblico in sala un primo assaggio delle varie attività già in programmazione. Difatti, sono stati presentati gli incantevoli contributi artistici dei quaranta elementi del coro della Cappella Iconavetere, diretti dal maestro Agostino Ruscillo, accompagnato al piano da Donato Della Vista; e il monologo teatrale dell’attore Dino La Cecilia che ha interpretato il commovente “De Pretore Vincenzo” di Eduardo De Filippo, accompagnato al piano da Guido Longo, musicista della Unza Unza Band. Inoltre, è stato proiettato anche il cortometraggio di Renato Lori “Scie”, già presentato nell’ambito del X Festival del Cinema Indipendente di Foggia e prodotto dall’Accademia di Belle Arti di Foggia in collaborazione con la Provincia, l’Adisu Puglia, la Consulta Studentesca ‘Ex Novo’ e l’Officina Teatrale di Pino Casolaro.



Tra un momento artistico e l’altro le autorità presenti sono intervenute per porgere il proprio saluto e il proprio sostegno all’iniziativa. Secondo il Presidente della Provincia di Foggia, on. Antonio Pepe, “la Sala Farina rappresenta la storia del cinema foggiano ed un indispensabile punto di riferimento storico e culturale per la città” ed “è importante che la sua guida sia affidata alla Chiesa foggiana per i valori di cui è portatrice”. Il Primo cittadino, dal canto suo, ha fatto riferimento al problema delle devianze giovanili e alla grandiosa opportunità che la Sala di Comunità rappresenta per “offrire ai giovani del territorio una strada sicura da percorrere” e un “luogo di socializzazione” in cui fare educazione e formazione. “Io credo – ha aggiunto il Sindaco Gianni Mongelli – che Foggia abbia bisogno di speranza e questa iniziativa alimenta questo sentimento”.



In un momento successivo è intervenuto il segretario dell’Acec, Francesco Giraldo, che spiegato il ruolo dell’ACEC e ha rimarcato positivamente l’impegno della Diocesi di Foggia-Bovino in questo settore. “Nella Sala di Comunità non si danno risposte si cerca di far nascere delle domande”, ha puntualizzato il dott. Giraldo, sottolineando le finalità educative di iniziative di questo tipo. A questo proposito, ha tratteggiato brevemente la storia delle Sale di Comunità, facendo riferimento e citando mons. Pignatiello, che ha avuto il merito di elaborare e di tracciare le linee operative-pastorali per coniugare “cinema, cultura e pastorale”. Infatti, fu di mons. Pignatiello l’intuizione che ha consentito il cruciale passaggio dalla “sala parrocchiale” alla “sala della comunità”. Non fu solo un cambiamento di tipo nominalistico, ma una scelta pastorale ben precisa. La Sala della Comunità, in questo senso, deve essere intesa come uno spazio di incontro e di dialogo, un luogo attrezzato sul versante multimediale in grado di attivare azioni di recupero pastorale rivolte non soltanto ai credenti ma anche a quanti vivono ai margini della realtà ecclesiale. In questo orizzonte si colloca la Sala della Comunità, “luogo di incontro e di dialogo, spazio di cultura e di impegno, per un’azione sapiente di recupero culturale, di pre-evangelizzazione e di piena evangelizzazione” (Commissione Episcopale per le Comunicazioni sociali - CEI, gennaio 1982, n.1/d, citata dal Papa nel discorso ai partecipanti al IV Congresso Nazionale ACEC, 1984). E ancora: “Il ruolo delle sale della comunità nel quadro del progetto culturale orientato in senso cristiano si colloca sul versante del ripristino e della qualificazione delle condizioni di ascolto, delle facoltà di attenzione e di elaborazione critica oggi fortemente minate da un processo di dissipazione e di relativizzazione, da una forte omologazione del gusto e della tendenza a vivere con superficialità. La sala della comunità si presenta come lo spazio dove autenticamente si fa cultura, cioè si coltiva il gusto, la mente, il cuore. Proprio questo aspetto si presenta come propedeutico all’attuazione della logica che guida il progetto culturale” (Comm. Ecclesiale per le Comunicazioni sociali - La sala della comunità: un servizio pastorale e culturale, 1999, n.11).



Alla serata era presente anche Angelo Ceglie, Direttore Artistico del Circuito D’Autore, il quale ha riferito alla platea che, con la Sala di Comunità foggiana, sono ben ventuno le sale inserite nel circuito. “La struttura è molto accogliente  ed intima. Amo questi contesti più raccolti, perché in essi vengono favorite le occasioni di incontro per confrontarsi e condividere la passione per il cinema d’autore”, ha spiegato il Direttore Artistico.



Poi, è intervenuto Enrico Ciccarelli, nuovo componente del Consiglio di Amministrazione di Apulia Film Commission, che ha sottolineato le radici storiche della Sala e, parafrasando le parole del poeta Walt Whitman, ha sottolineato l’importanza della condivisione e della collaborazione nel raggiungimento di obiettivi comuni.



In videoconferenza, ha preso la parola anche mons. Dario Edoardo Viganò, dell’Ufficio Nazionale Comunicazioni Sociali della CEI, Preside Istituto Pastorale Pontificia Università Lateranense e Consigliere Ecclesiastico Associazione Spettatori, che ha sottolineato l’importanza di mettere al centro del dibattito i processi educativi. In quest’ottica, la Sala deve diventare “luogo del dialogo, in cui coltivare lo stile dell’ascolto”. Secondo mons. Viganò, inoltre, in una struttura di questo tipo “Vangelo e umanità possono riunirsi in abbraccio fecondo”, proprio perché “la svolta culturale non è accessoria alle forme sociali dell’essere Chiesa”.



Infine, è arrivato il momento della benedizione ad opera del nostro Arcivescovo, mons. Francesco Pio Tamburrino, che ha manifestato la propria soddisfazione e il proprio entusiasmo per l’importante iniziativa realizzata. Il Presule ha fatto riferimento alla figura di Mons. Farina, spiegando il ruolo fondamentale ed ispirante che la sua figura ricopre per la nostra città. Il Vescovo ha spiegato, che la Sala di Comunità costituisce “un luogo significativo per la città e per i foggiani”, perché svolge un servizio sia pastorale sia culturale. Inoltre, mons. Tamburrino ha sottolineato che l’iniziativa intende fondare e stimolare un “rapporto costruttivo con tutte le istanze del territorio”. Da qui, emerge chiaramente la finalità sociale, culturale ed educativa della Sala, che, in quest’ottica, si propone al territorio anche come luogo in cui concertare idee e valori che facciano rinverdire la nostra città, affinché, come giustamente ha affermato l’Arcivescovo, “vivano tutti con pienezza di vita”. Sono parole che aprono alle infinite e feconde possibilità della speranza. E la nostra Foggia, soprattutto in questo momento, ha bisogno di fede e speranza per progettare un futuro semplicemente più bello.