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È l’ora dei laici per la Chiesa pugliese

Prima giornata del III convegno ecclesiale regionale

(pubblicato il 29-04-2011)
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"I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi" è il tema del Terzo convegno ecclesiale delle Chiese di Puglia. A S. Giovanni Rotondo sono riunite le delegazioni provenienti dalle 19 diocesi della Regione per discutere e per approfondire gli orientamenti pastorali per i prossimi anni. Ad aprire i lavori è stato il Vescovo di Castellaneta mons. Pietro Maria Fraganelli che ha introdotto l’assise affermando “Come Benedetto XVI pellegrino a san Pio, anche noi siamo saliti quassù certi di poter leggere con più attenzione i segni dei tempi e discernere quello che lo Spirito sta dicendo alle nostre Chiese e alla nostra società pugliese, affinché diventino costruttrici di speranza per il futuro della nostra terra”. “I laici sono chiamati a ridare alla nostra Chiesa pugliese la profondità di uno sguardo che sia capace di leggere i segni dei tempi, tramite i quali, in questi nostri tempi difficili, Dio ci chiede un supplemento di responsabilità nei riguardi di questo mondo al quale da cristiani apparteniamo”, ha detto mons. Michele Castoro, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, durante la Celebrazione della Parola. Tra le autorità che hanno portato i saluti quella di Nichi Vendola ha riassunto il pensiero di chi ha la responsabilità civile: “La riflessione delle Chiese di Puglia è un contributo fondamentale per la vita dei pugliesi”, una riflessione “stimolante” che coglie “la dimensione di un meridionalismo che non è petulanza” ma che è “l’avventura del Mediterraneo. Il mondo cattolico- ha proseguito Vendola- anima spesso una società fredda, smarrita. Chi cerca luce ha bisogno di ascoltare parole di senso”. A portare i saluti delle autorità locali c’erano Graziella Patrizi commissario prefettizio del Comune di S. Giovanni Rotondo e Elvira Consiglio in rappresentanza della Provincia di Foggia. Nella lunga introduzione al convegno anche i saluti di Paola del Toso segretaria della Consulta delle Aggregazioni Laicali e Miguel Delgado Galindo del Pontificio Consiglio per i Laici. Oltre 350, con la maggioranza di laici appartenenti ai vari uffici e associazioni ecclesiali, i delegati delle diocesi accompagnati dai 19 presuli diocesani. La prima relazione è stata tenuta da Annalisa Caputo, docente dell’Università di Bari, che ha aperto la riflessione tratteggiando la figura del laico: “Il laico è l’uomo della relazione , Non degli assolutismi; è l’uomo del rispetto dell’opinione altrui; è chi non si chiude nelle proprie certezze, ma sa camminare con l’altro, facendo un tratto di strada con lui, con la consapevolezza che da ogni incontro c’è da imparare”. “La valorizzazione del laicato - ha aggiunto Caputo - va insieme alla valorizzazione del clero e dei religiosi”, da qui deriva “la forza e la speranza del nostro stare insieme”, perché “la clericalizzazione dei laici o la laicizzazione del clero non è solo un problema pastorale, ma è innanzitutto un affronto alla fantasia della Trinità”. Secondo Caputo non esiste un unico modello di laico, ma una molteplicità di carismi, che, però, hanno “un minimo comune”, costituito da preghiera, sacramenti e direzione spirituale. La Chiesa pugliese ha una vocazione “che pare iscritta nella natura e nella storia della sua terra” oltre che nella collocazione geografica. “In tutto questo ci sono già delle chiare indicazioni pastorali; nel divenire ciò che siamo, Chiese di Puglia: capaci di dialogo, di costruzione di ponti”. La delegazione dell’Arcidiocesi di Foggia- Bovino è formata dai sacerdoti Don Saverio Trotta, don Vincenzo Identi, don Daniele D’Ecclesia, Lauriola Franco, Antonio Coppola, Calderisi Clorinda, D’Alessandro Luigi, Gesualdi Celestino, Iossa Gennaro, Bevilacqua Antonio e Suor Kieweng Maria.