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Parrocchia Sacro Cuore: quando il musical si fa preghiera

A Candelaro per manifestare e trasmettere una testimonianza di fede cristiana

(pubblicato il 07-04-2011)
Immagine di Parrocchia Sacro Cuore: quando il musical si fa preghiera




"Nazareth”, è questo il titolo del Musical che l’associazione di promozione sociale “Sacro Cuore” in collaborazione con la parrocchia-oratorio del Sacro Cuore, in preparazione alla Santa Pasqua, ha portato in scena nei giorni scorsi a Foggia nel gremito teatro del plesso scolastico di via Petrucci.



Un evento, senza precedenti, nato dal desiderio della comunità parrocchiale di portare, attraverso la creatività e l'arte, un messaggio di speranza, in un quartiere che necessita di attenzioni, in considerazione dei numerosi e episodi di violenza portati alla ribalta dalla cronaca nazionale.



Una forte esperienza culturale e spirituale, un progetto sposato  e realizzato grazie all’attenzione e alla disponibilità della prof.ssa Mariolina Goduto - Dirigente scolastico della periferica scuola foggiana. 



Una giovane realtà foggiana quella del “Sacro Cuore”, non nuova ad eventi teatrali,  che è presente e operante, da tre anni, presso la parrocchia del Sacro Cuore, una popolosa chiesa di periferia posta al crocevia tra tre grandi rioni popolari di Foggia: via Lucera - Croci nord - viale Candelaro, ambienti di povertà, di emarginazione e a rischio, con famiglie numerose e, quindi, con un'alta percentuale di bambini, ragazzi e giovani.



Un'associazione fortemente radicata sul territorio, affiliata alla federazione SCS/CONS – Salesiani per il sociale, che ha proposto, grazie ai suoi associati, non un semplice spettacolo, ma un messaggio cristiano di grande valore. Nella sua eterogeneità e senza alcuna pretesa o ambizione di carattere artistico, si è unito nella passione per la vicenda umana e divina di Gesù Cristo, rappresentata in una forma moderna e attuale, un modo particolarmente intenso per manifestare e trasmettere una testimonianza di fede cristiana.



L’appassionante musical, ispirato ai Vangeli, ha raccontato, al numeroso pubblico presente, il viaggio di Gesù a partire dalla sua città natale: Nazareth, una piccola località universalmente e tradizionalmente nota come la città di origine di Gesù, che, pur essendo nato a Betlemme, vi abitò durante la sua infanzia e giovinezza. Ecco perché questo anonimo borgo della Galilea è assurto ad una fama mondiale. In questo piccolo mondo rurale si sono succeduti piccoli e discreti episodi attraverso i quali è avvenuto l'incontro tra Dio e le creature da lui prescelte. Incontri che hanno cambiato la vita delle persone entrate in contatto con Lui, toccando profondamente la vita di miliardi di esseri umani fino a cambiare, in positivo, il corso stesso della Storia. La presenza di Cristo nella storia ha influenzato l'arte, la cultura, la politica, il sociale, la poesia, il sentire intimo di ogni uomo, specialmente dell'uomo che, di fronte ai grandi interrogativi dell'esistenza, come il dolore e la morte, guarda a Lui come Colui che si fa risposta, che indica una via, che dona la pace, che si fa amore e riposo. Un messaggio senza tempo che ancora oggi, a duemila anni di distanza, conserva il suo fascino originario.