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Auguri per la Pasqua

La comunità diocesana incontra l'Arcivescovo per gli auguri pasquali

(pubblicato il 26-03-2016)
Immagine di Auguri per la Pasqua

Il 26 aprile, Sabato Santo, si è svolto, come da tradizione, l'incontro fra l'Arcivescovo, mons. Pelvi, ed una nutrita rappresentanza della Comunità diocesana, per porgere al nostro Pastore gli auguri per la Pasqua. Riportiamo l'intervento augurale del dott. Massimo Marino, a nome delle varie associazioni e movimenti presenti in Diocesi.



Eccellenza Rev.ma,



Che cosa significa che Gesù è risorto? c’è lo ricorda bene Papa Francesco



Significa che l’amore di Dio è più forte del male e della stessa morte; significa che l’amore di Dio può trasformare la nostra vita, far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore. E questo può farlo l’amore di Dio!



Il Santo Padre non si stanca mai di ripetere: “Non lasciatevi rubare la speranza!” e con fermezza ci ammonisce: “Non siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo!”.



Carissimo Padre,



ma quanti volti tristi, spenti e abbattuti si vedono oggi per le strade delle nostre città! Quante famiglie sono toccate dalla dolorosa piaga della disoccupazione e di una miseria umiliante; quanti uomini e donne vivono nell’angoscia e nella disperazione e smarriscono il coraggio di andare avanti! Quanti giovani vivono nell’incertezza e non riescono a progettare il loro futuro… C’è chi parla addirittura di una generazione tradita. In tali situazioni, parlare di gioia non è facile, diventa una vera sfida. Ma l’uomo non può vivere senza gioia, senza speranza, senza futuro! La speranza è come l’ossigeno, senza speranza l’uomo soffoca...



La cultura odierna ci spinge a cercare in modo spasmodico il piacere, le gioie a basso prezzo, e noi facilmente ci lasciamo abbagliare dai seducenti, ma illusori miraggi di felicità che il mondo propone ed impone in vari modi...(e in questo senso i media lavorano a pieno ritmo!), ma la gioia che ne deriva non è la vera gioia. Si tratta di qualcosa di estremamente superficiale, una specie di maschera che nasconde quel vuoto, quell’angoscia e quello smarrimento profondo che spesso viviamo, è una sorta di droga che anestetizza la nostra anima e non le permette di affrontare le questioni essenziali della vita.



È urgente dunque riscoprire la dimensione della gioia della vita cristiana, perché - come dice Papa Bergoglio – Evangelii Gaudium,n. 6. “ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua/.../ [perciò] bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie”



La gioia dovrebbe essere un tratto distintivo del cristiano in questo mondo. Anzi, essa dovrebbe far parte della sua identità più profonda! Il Papa Francesco apre la sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium con parole assai significative: “La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia”



A tutti e a ciascuno, dunque, non stanchiamoci di ripetere: Cristo è risorto! Ripetiamolo con le parole, ma soprattutto con la testimonianza della nostra vita. La lieta notizia della Risurrezione dovrebbe trasparire sul nostro volto, nei nostri sentimenti e atteggiamenti, nel modo in cui trattiamo gli altri.



Prima di formularle il mio Augurio Padre mi permetta a conclusione del mio mandato come segretario della CDAL di ringraziare tutti i referenti della consulta ed in particolare che mi ha supportato e sopportato in questo triennio, Sua Eccellenza Mons. Tamburrino, il delegato  don Saverio Trotta, il consiglio, a tutti loro un grazie di cuore per la bella ed impegnativa esperienza, che mi ha aiutato a crescere sul piano umano e cristiano e ringrazio Lei Eccellenza per la fiducia e il coraggio nell’ affidarmi una nuova e diversa nomina.



La consulta in questi ultimi anni si è impegnata nel continuare a crescere nell’identità e nella comunione, sono certo che questo importante organismo crescerà ancora, forte della Sua paterna guida e dell’accompagnamento di don Franco Colagrossi e don Antonio Padula.



L’Augurio che faccio a Lei Eccellenza e a noi tutti e di Accogliere la grazia della Risurrezione di Cristo! Lasciandoci rinnovare dalla misericordia di Dio, lasciandoci amare da Gesù, lasciamo che la potenza del suo amore trasformi anche la nostra vita; in modo da diventare veri strumenti di misericordia,  per far fiorire ogni giorno la giustizia e la pace.



Grazie ed auguri di cuore  Eccellenza.