OMELIE

La piena di Grazia

Omelia di Mons. Ferretti del 22-03-2017

Omelia per il pontificale nella Solennità di Maria SS.ma dei Sette Veli
L’angelo dell’Annunciazione si rivolge a Maria, dicendole: “Rallegrati, piena di grazia…non temere, hai trovato grazia”. La Vergine è cara a Dio e la grazia invade la sua persona, anche se in previsione della maternità divina. Rallegrarsi per la grazia significa cercare la gioia nel Signore e in nessun altro, al di fuori di Lui. Niente assolutamente anteporre all’amore di Dio. Tutti abbiamo da imparare qualcosa da Maria, la cui fede è invito a guardare al di là delle apparenze, a credere fortemente che la fatica del presente prepara la primavera della Risurrezione. “Ave, piena di grazia”. La grazia è seminata in ciascuno come memoria dell’inizio e profezia di un futuro luminoso, perché dall’infinito sino all’eterno, l’angelo viene e ripete all’umanità ciò che ha detto alla Vergine: Ave, uomo. Ave, donna. Dio dilaga nella storia. Tu, umanità, sei gloria e amato mistero di peccato e santità. La grazia è la motivazione fondamentale della nostra testimonianza e del coraggio evangelico: “ti basta la mia grazia”, dice il Signore a Paolo che si lamentava per le fragilità. Dio viene sempre in aiuto alle nostre necessità, perché grazia e fedeltà camminano insieme e, come dice il salmo, saranno compagne tutti i giorni della nostra vita (cf. Sal 23, 6). Sintonizziamoci sulla grazia di Dio che abita in noi, cioè, apriamo il cuore a Cristo, mai assente e lontano. Per grazia, infatti, si realizza una sintonia spirituale con il Signore, ben più significativa di quella che può avvenire mediante lo studio e la speculazione mentale. Certo, ognuno ha i suoi piccoli accorgimenti per stabilire il contatto con la grazia, come una via segreta, nota solo alla propria coscienza: un brano del Vangelo, un ricordo, un esempio ricevuto. Sono gli aiuti che la provvidenza mette a nostra disposizione per ravvivare i passi che vediamo in Maria per poi imitarli. Credere alla grazia è certezza che Dio ci ama, che ci salva, che è con noi come fu con Maria: “Non temere, hai trovato grazia”. Quanto è preziosa la tua grazia. Alla scuola di Maria, facciamo posto a Gesù nel cammino quotidiano con semplicità ed essenzialità, donando calore al nostro tempo indifferente e stanco. La grazia di Dio metta ordine nelle famiglie, escludendo il disordine della fretta, della svogliatezza, della indiscrezione e della vanità. Nelle contraddizioni inedite della vita schieriamoci dalla parte della speranza, che sogno dopo sogno, diventa apertura a ciò che è umanamente irragionevole. Tutto è possibile per chi è in grazia di Dio. Superiamo le delusioni, ascoltando il cuore, radicati più sulla verità che libera che sulle convinzioni che appesantiscono e distruggono il futuro.
Sia in ciascuno la grazia di Maria per magnificare il Signore, sia in ciascuno lo spirito di Maria ad esultare in Dio; se, secondo la carne, una sola è la Madre di Cristo, secondo la fede tutti generiamo Cristo.
Ave, piena di grazia, non ho niente da offrirti e niente da domandare, oggi vengo a te, Madre, solo per guardarti, piangere di gioia, sapere che sono tuo figlio e tu ci sei. Il tuo sorriso, Madre, divenga la porta d’ingresso più immediata per conoscere Gesù. Vorrei dire umilmente a coloro che soffrono e lottano, che sono tentati di voltare le spalle alla vita di guardare a Maria: nel sorriso della Vergine si trova nascosta la forza per difendere e custodire la gratuità dell’amore e fare sempre quello che Gesù indica.
Vergine dalle braccia aperte, Madre sempre china sulle ferite dell’uomo, alba di speranza: allevia e conforta ogni nostro dolore. Per te, piena di grazia, salga a Cristo, tuo figlio, la nostra supplica: sia unica legge per noi il perdono e l’amore fraterno.
Vergine dal cuore umile e puro, Madre dalla pietà immensa, profezia della terra nuova, sii presenza che illumina e rasserena la storia della nostra Città.