PARROCCHIE

S. Giovanni Battista

comune: Monteleone di Puglia (zona: Bovino)

Informazioni utili

Parroco: Don Carlos Garcia
Indirizzo: Piazza Regina Margherita
Telefono: 0881983158
Altri dati:

Parroco: GARCIA don Carlos

Orari Sante Messe

Note:

Scheda Storica

L'antica Chiesa di S. Giovanni Battista in Monteleone di Puglia fu edificata nel secolo XIV,quando si verificarono i primi insediamenti sul monte dove si costituì un centro abitato, denominato in seguito Monteleone, in territorio di Ariano Irpino.
Il sito della chiesa era accanto al Castello, ora Palazzo Trombetti.
Ne11412, per privilegio concesso alla Città di Ariano da Ladislao, figlio di Carlo d'Angiò, la chiesa di S. Giovanni Battista fu elevata a dignità parrocchiale e assolse alla sua funzione di Parrocchia per cinque secoli, ma per lo stato in cui era ridotta, per evidenti segni di fatiscenza, non era più agibile e, per l'incremento demografico non era più sufficiente ad accogliere i fedeli.
Il Vescovo della Diocesi di Ariano, Mons. Domenico Russo, nella lettera inviata all'Intendente il 16.6.1823 (erano in corso i lavori di costruzione della nuova chiesa) descriveva la vecchia, volgarmente chiamata "il Cappellone", "un locale da molti anni così malridotto che non serve neppure a custodire il bestiame e non può considerarsi casa di Dio per lo stato di fatiscenza: senza intonaci, senza pavimento e soffitto pericolante; un locale angusto e insufficiente a ricevere neppure la quarta parte dei fedeli".
Erano veramente tali le condizioni dell'antica Chiesa Arcipretale, ex Cappellone baronale, quando l'Arciprete D. Tommaso Lallone nel 1821 pose la prima pietra per dare inizio ai lavori di costruzione dell'attuale Chiesa, da lui fortemente voluta.
Dovette superare non poche difficoltà di natura economica e burocratica.
Il suo nobile progetto potè andare avanti nella attuazione, grazie anche alla generosità del popolo che contribuiva col denaro, con la manovalanza e col trasporto del materiale edile.
Dal 1821 al 1827 Monteleone fu tutto un cantiere sotto la guida del proprio Parroco.
Il costo dell'intera opera fu valutato a 22.000 ducati, di cui solo un quinto potè offrire la popolazione, mentre il resto lo procurò D. Tommaso attingendo ai beni personali e patrimoniali.
In questa gara di generosità occorre ricordare altri due Sacerdoti di Monteleone, D. Nicola Morsillo e D. Rocco Rampini, che sostennero D. Tommaso con le loro offerte personali.
Negli anni successivi al 1827 continuarono le opere interne alla Chiesa, intese al completamento e al decoro della stessa.
L'ancona dell' abside, con la nicchia che accoglie la statua del Santo titolare, fu realizzata con le offerte dei coniugi Visconti Giuseppe e Cardone Rosa, mentre D. Angelo Liscio e Giuseppe Colangelo, Sindaco, per ornare la nicchia absidale, offrirono due grandi vasi di pietra, posti ai lati di essa.
Nel 1832 fu costruito il campanile.
Si sostiene che il Sindaco dell' epoca esprimesse la volontà di realizzare due campanili nella parte alta, agli estremi della facciata, ma evidentemente prevalse quella di D. Tommaso, che lo volle collocato dov'è tuttora.
Nel 1834 fu eretto l'altare maggiore in marmo statuario, sul modello di quello di S. Nicola Baronia, finemente lavorato dai mastri marmorai Domenico Spada e Gaetano Lamberti di Napoli.
Per l'altare D. Tommaso adoperò danaro pervenutogli per Legato da Potito Palandra, morto nel 1830.
Per decorare la Chiesa con artistici stucchi, fu dato incarico a due mastri stuccatori, Angelo Conforti e Bemardino Galderisi di Calvanico (Salerno), che dettero inizio ai lavori nel 1852.
A riparare danni provocati dai terremoti intervenne il Sindaco Luciano Trombetti nel 1860 e nel 1870 per lavori di restauro, mentre nel 1880 lo stesso Sindaco fece ornare la facciata della Chiesa, rivestendola di pietra grigia bugnata.
In quell' occasione furono rivestiti di zinco il portone centrale e la bussola d'ingresso.
Siintervenneancora nel 1889per riattare il campanile.
Recentemente, dopo il terremoto del 1980, che colpì duramente l' Irpinia, per evidenti danni arrecati alla Chiesa, il Parroco D. Sante Dota fece sollecita richiesta di lavori di restauro alla Soprintendenza di Bari, che provvide con propri fondi ad una prima operazione di restauro negli anni 1983 - 1986.
I lavori furono affidati alla Ditta Malsonda di Napoli.
A completare il tutto fu necessario l'intervento del Provveditorato ai LL.PP., che riprese i lavori sospesi e dal 1989 al 1992 portò a termine il restauro e consentì la definitiva riapertura al culto della Chiesa.
La Ditta a cui fu affidata la ripresa dei lavori fu Masciandaro Bruno-Savino di Gravina di Puglia.
Durante i periodi dei lavori, la Parrocchia svolse le sue attività nella Rettoria di Maria SS. del Carmine.
Il Parroco, non avendo notizie certe circa la consacrazione della Chiesa, invitò l'Arcivescovo Mons. Casale, che con rito solenne la consacrò il 2.1.1994.