OMELIE

Vera ricchezza è la legalità

Omelia di Mons. Ferretti del 21-09-2018

Festa di san Matteo apostolo, Patrono della Guardia di Finanza

Carissimi,
Gesù passa, vede un uomo, chiamato Matteo, un esattore delle tasse. Si stabilisce subito un contatto destinato ad essere duraturo, perché il Signore gli dice: “seguimi”.
Matteo naufraga in quegli occhi, dove parla il cuore; il contabile abbandona tutto per uno sguardo, una parola e va dietro a quell’uomo di Nazareth senza calcolare più nulla e neppure domandarsi dove sia diretto. Gli disse Gesù: segui me, cioè imitami, non tanto con il movimento dei piedi, quanto con la testimonianza della vita.
Sull’esempio di Matteo mi chiedo quale rapporto il cristiano assume nei confronti del denaro. Questo aspetto particolarmente rilevante per l’odierna crisi finanziaria che attraversa la società, dove aumenta la povertà e dove i bisognosi li avvertiamo come una cifra, un calcolo, dimenticando la sofferenza che inquieta. Cosa dire, l’uomo economico ha preso il posto dell’uomo religioso; la visita in banca sostituisce la visita in chiesa; i grandi centri commerciali e non più i sagrati delle parrocchie sono i nuovi luoghi di ritrovo. Ci troviamo difronte alla religione del denaro, che da mezzo è diventato fine, da servo si è fatto padrone. Crediamo, infatti, di gestirlo e invece ci manipola, crediamo di usarlo, mentre ci usa, pensiamo di possederlo, ma al contrario è lui che ci possiede.
Riprendendo alcune recenti espressioni di Papa Francesco, vorrei sottolineare che abbiamo un'etica non amica della persona quando, quasi con indifferenza, non siamo capaci di porgere l'orecchio e di provare compassione dinanzi al grido di dolore degli altri, non versiamo lacrime di fronte ai drammi che consumano la vita dei nostri fratelli né ci prendiamo cura di loro, come se non fosse anche responsabilità nostra, fuori dalle nostre competenze. Manca la coscienza di un'origine comune, di una appartenenza a una radice comune di umanità e di un futuro da costruire insieme. Questa consapevolezza di base permetterebbe lo sviluppo di nuove convinzioni, nuovi atteggiamenti e stili di vita.
Dietro ogni attività c'è una persona umana. Essa può rimanere anonima, ma non esiste attività che non abbia origine dall'uomo. L'attuale centralità dell'attività finanziaria rispetto all'economia reale non è casuale: dietro a ciò c'è la scelta di qualcuno che pensa, sbagliando, che i soldi si fanno con i soldi. I soldi, quelli veri, si fanno con il lavoro. E' il lavoro che conferisce la dignità all'uomo non il denaro. La disoccupazione che interessa diversi Paesi europei è la conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro.
Lottiamo tutti insieme perché al centro ci siano piuttosto la famiglia e le persone, e si possa andare avanti senza perdere la speranza. La distribuzione e la partecipazione alla ricchezza prodotta, l'inserimento dell'azienda in un territorio, la responsabilità sociale, la parità di trattamento salariale tra uomo e donna, la coniugazione tra i tempi di lavoro e i tempi di vita, il rispetto dell'ambiente, il riconoscimento dell'importanza dell'uomo rispetto alla macchina e il riconoscimento del giusto salario, la capacità di innovazione sono elementi importanti che tengono viva la dimensione comunitaria di un'azienda.

Cari amici,
mi piace vedere in voi gli educatori delle persone da accompagnare nella scoperta di un sano ed equilibrato rapporto con il denaro. Continuate ad essere mediatori del bene comune con la vostra arte terapeutica. Quotidianamente, dinanzi a situazioni umane delicate e complesse, con la vostra competenza e con uno stile riservato e rispettoso, riuscite a contagiare di ragionevolezza coloro che non rispettano le leggi. Ricordo a me e a tutti che la ricchezza è simile ad un serpente: se uno non sa prenderlo a distanza, sospendendo la bestia per l’estremità della coda, questa si avvicinerà alla mano e la morderà (Cf. Clemente Alessandrino). Non chi ha e conserva, ma chi dà agli altri è ricco. Ricchezza vera è la giustizia e la legalità.

                                                                                                                                                 + Vincenzo Pelvi