PARROCCHIE

Maria SS. Addolorata

comune: San Marco in Lamis (zona: San Marco in Lamis)

Informazioni utili

Indirizzo: Via dell'Addolorata
Telefono: 0882831048
Altri dati:

Parroco: FERRO don MATTEO
Vicario parrocchiale: LA PORTA don MICHELE

Collaboratore Parrocchiale: TENACE diac. ANTONIO

Orari Sante Messe

Feriale: 18:30
Prefestivo: 19:30
Festivo: 11:30 19:30
Note: La S. Messa feriale si riferisce alla chiesa di s. Bernardino

Scheda Storica

Notizie storiche
Era una cappella dedicata a S. Felice quella eretta e dotata nel 1717 dal Sac. Costantino Iannacone. In seguito fu dedicata alla Vergine SS. Addolorata per la devozione diffusa, sotto tale titolo, dai Padri Serviti.
Nel 1749 alcuni devoti gentiluomini vollero, sotto la guida spirituale di D. Eustachio Vincitorio, costituirsi in confraternita con sede nella Cappella dell’Addolorata, che ottennero in uso perpetuo dai F.lli Iannacone Costantino, Donato, Paolo Antonio e Giuseppe, con atto Notar Donato Augello del 23.8.1749.
La Confraternita dell’Addolorata, riconosciuta ufficialmente dalla Curia Romana (il riconoscimento o approvazione fu comunicato al Can. Giuseppe Torraca, Vicario Generale del Card. Nicola Colonna, Abate commendatario della Badia di S. Marco in Lamis), il 30.7.1753 ebbe il Regio Assenso Di Re Carlo III, confermato e ratificato più tardi, il 24.2.1780.
L’incremento demografico della Città e il crescente numero di devoti della Vergine SS. Addolorata furono ragioni valide per orientare i soci della Confraternita, già dal 1820, verso un progetto di ampliamento della Cappella, resasi ormai insufficiente. Intanto, l’11.1.1832 la Cappella veniva venduta alla Confraternita dagli eredi Iannacone.
Il 15.9.1833 i soci della Confraternita, per ragioni economiche, decisero di non abbattere l’antica Cappella, ma di costruire un’altra a fianco, collegata con la prima. A finanziare la costruzione furono la Confraternita e i fedeli devoti, ma contribuirono anche i prestiti (senza interessi) di alcuni benestanti confratelli.
Il 21.9.1840, già realizzata la seconda cappella, la Confraternita fu, per riconosciuti meriti, ufficialmente insignita del titolo di Arciconfraternita.
Durante l’epidemia di colera del 1837, la statua dell’Addolorata fu portata processionalmente per le vie della città e poi esposta per due mesi alla pietà dei fedeli imploranti la liberazione dal flagello.
Negli anni 1887-88, sempre ad opera dell’Arciconfraternita, fu ampliata la sacrestia e su di essa fu costruita la canonica, fu rifatto il tetto e furono demoliti due altari in pietra per sostituirli con due in marmo offerti da Michelina Gravina, come segno di gratitudine alla Vergine Addolorata per lo scampato pericolo di contagio del colera del 1886. Inoltre, fu restaurato l’organo e ripitturata la Chiesa ad opera di F.sco Paolo Palladino.
Nel 1903, per iniziativa del Priore, Pasquale La Porta, fu istituita una Borsa di Studio per seminaristi poveri e meritevoli.
L’11.2.1938 Mons. F.M. Farina, Vescovo di Troia e Foggia, per ovvie ragioni pastorali, eresse a Parrocchia la Chiesa dell’Addolorata e come primo Parroco-Rettore fu nominato, il 25.2.1938, don Francesco Paolo De Santolo. Tra Parroco e Confraternita ci fu certamente disaccordo circa la gestione della Chiesa e a pianificare tutto intervenne Mons. Farina.
Dopo il ministero pastorale di D.F.sco Paolo De Santolo, il 22.8.1945 divenne Parroco il Can. Michele De Cata, che agli inizi del suo mandato provò a chiedere fondi al Ministero delle OO.PP. per realizzare la Canonica. Non se ne fece nulla, perché non fu possibile acquistare le case adiacenti alla sacrestia, destinate alla demolizione per consentire la costruzione della Canonica.
Furono, invece, possibili lavori di restauro, affidati dal Genio Civile di Foggia all’Impresa Vincenzo Caputo di S. Marco in Lamis. Detti lavori, eseguiti nel 1959, comportarono la riparazione del tetto, la pavimentazione della Chiesa in marmo bianco di Carrara e bardiglio, la zoccolatura interna in marmo nero, il rifacimento degli intonaci interni ed esterni e la pavimentazione del sagrato. Inoltre, la Chiesa fu ripitturata e rinnovata nelle decorazioni.
Prima di lasciare definitivamente la Parrocchia, D. Michele De Cata fu nominato Vicario Economo della stessa il 21.7.1965. Tre mesi dopo iniziò a reggere la Parrocchia come Vicario Economo e poi come Parroco D. Antonio Pomella (ex P. Valentino Pomella, Frate Cappuccino).
D. Antonio, oltre alla cura pastorale, ebbe a cuore il decoro della Chiesa. All’inizio del suo ministero fece rifare il pavimento della sacrestia e le scale interne; in seguito, fece ripulire la facciata della Chiesa. Nel 1980, col contributo personale e con il concorso generoso dei fedeli, ripresero i lavori in Chiesa: fu eliminata la zoccolatura in marmo nero e tutta la Chiesa fu affrescata con colori soffici, dopo le necessarie riparazioni; fu rinnovata l’illuminazione con lampadari in stile e furono acquistati 20 nuovi banchi in legno noce. All’esterno, la facciata fu rivestita di pietra naturale di Apricena, grazie all’elargizione della sorella del defunto Sac. Antonio Nardella, che sostenne anche le spese della pitturazione. Ancora nel 1980, bisogna includere tra i lavori la creazione dell’esedra con catino nella navata sinistra, e la demolizione dell’altare posto frontalmente nella navata destra.
Eletto il 29.9.1995 Parroco dell’Addolorata, D. Antonio Ianno arredò il nuovo presbiterio con la mensa Eucaristica in legno scolpito a S. Damiano d’Asti. In seguito fece ristrutturare l’ufficio parrocchiale e dotò la Parrocchia di una piccola Biblioteca.
Agli inizi del 1998 si provvide al rinnovo dell’impianto elettrico, secondo le nuove norme, eseguito dalla Ditta Tancredi Ciro di S. Marco in Lamis. È in progetto la valorizzazione del succorpo della Chiesa a scopo culturale e ricreativo. La Chiesa manca d’impianto di riscaldamento.