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Visita Pastorale presso la chiesa di s. Antono di Padova

Mons. Tamburrino ha incontrato la comunità parrocchiale guidata dai frati francescani

(pubblicato il 04-03-2011)
Immagine di Visita Pastorale presso la chiesa di s. Antono di Padova




 



Bandiere al vento, volti gioiosi e canti melodiosi. Così si apre la Visita Pastorale presso la parrocchia di Sant’Antonio da Padova in Foggia. Il nostro amato Vescovo, infatti, è stato accolto da una moltitudine di parrocchiani felici ed entusiasti di accogliere il proprio Pastore. Emozionante e commovente l’amorevole abbraccio paterno di mons. Tamburrino alle centinaia di bambini presenti alla Celebrazione Eucaristica. Anche durante la funzione era impossibile non percepire il profondo legame tra l’Arcivescovo e tutti i presenti.



Il parroco, padre Luigi Lauriola, nel suo intervento introduttivo, ha portato, insieme ai propri saluti, anche quelli dei vicari parrocchiali, padre Miki Mangialardi  e padre Paolino, delle suore dell’Istituto “F. Smaldone” e dell’intera comunità parrocchiale. Padre Luigi ha spiegato al Presule che per preparasi adeguatamente alla Visita ha ritenuto opportuno organizzare degli incontri con ogni gruppo per “allargare gli orizzonti sui temi della Chiesa e sui temi del sacerdozio”. “Con gioia noi stiamo qui ad ascoltare i suggerimenti, ad accettare il consolidamento nella fede. Siamo qui per avere una luce più alta nella fede, siamo qui per poter essere anche missionari in questo mondo”, con queste parole, il parroco ha concluso il suo indirizzo di saluto.



Durante l’omelia, l’Arcivescovo, mons. Francesco Pio Tamburrino, ha rivolto a tutta l’assemblea parole confortanti, incoraggianti e, soprattutto, ispiranti, attraverso la spiegazione del Vangelo e del senso profondo della Visita Pastorale.



“Avete ascoltato un Vangelo difficile, non da ascoltare ma da mettere in pratica”, ha osservato l’Arcivescovo. Infatti, Gesù Cristo ci ha insegnato il ‘perdono’ per creare e rafforzare i legami sociali; il perdono, dunque, rappresenta lo strumento privilegiato per portare l’amore al nostro prossimo e per vivere nella concordia. Riguardo alla cosiddetta ‘legge del taglione’, il Presule, ha puntualizzato che questo codice “sembra fare giustizia, ma in realtà innesca un sistema di vendetta continua”. A questo proposito, mons. Tamburrino, si è rivolto all’attualità e ha ricordato le atrocità del conflitto arabo-israeliano, che non trova una fine pacifica, proprio perché si regge sul principio ‘occhio per occhio, dente per dente’. In un altro passaggio cruciale dell’omelia, il Vescovo ha ricordato le famiglie che sono in conflitto, che si disgregano perché non riescono a fare dell’esercizio del perdono un vero e proprio stile di vita. “Il perdono cristiano vale più di qualunque altra cosa per tenere le famiglie unite, per poter andare avanti insieme e superare le difficoltà. Farsi del bene e volersi sempre bene: questo è il messaggio di oggi per tutti noi, piccoli e grandi. Se non capiamo questo non saremo mai cristiani sul serio”. Queste sono le parole di un padre che ama i propri figli, che si preoccupa per loro e che tende loro la mano.



Inoltre, attraverso l’esercizio del perdono, possiamo portare il nostro contributo di evangelo nella società, proprio in questi tempi, caratterizzati da odio, rancore, volontà di annientare gli altri e di sopraffarli.



Nella seconda parte dell’omelia, il Vescovo ha spiegato che attraverso alla Visita Pastorale intende “invocare sulle famiglie la pace, per portare una parola di riconciliazione, di amore” e per spiegare il Vangelo, la Parola di Dio. Infatti, ha definito la Celebrazione Eucaristica “la preghiera della comunità”, perché “pregare insieme è bello, i nostri animi si fondono, diventano una cosa sola e tutti insieme diciamo la stessa preghiera, perché siamo tutti figli dello stesso Padre”. 



Il Presule ha spiegato, inoltre, l’importanza della vocazione cristiana nelle nostre vite: “Siamo chiamati ad essere discepoli di Gesù, a vivere da cristiani nella famiglia, nella scuola, nella strada, dappertutto”. In un altro passaggio dell’omelia, il Vescovo ha sottolineato quanto sia importante per lui conoscere le gioie, le sofferenze e i dolori dell’intera comunità parrocchiale. Infine, ha spiegato che la Visita è indispensabile “per eccitare la comunità alla conversione, suscitare un soprassalto di qualità nella nostra vita cristiana”, “per ridare slancio missionario alla parrocchia”, perché è importante guardare all’intera comunità diocesana, alle persone vicine, ai poveri, agli ammalati. In quest’ottica, tutte le realtà del territorio vanno “integrate in una pastorale, in una vita di comunità attenta ai bisogni degli altri”.



 



Le conclusioni della Visita Pastorale presso la parrocchia S. Antonio da Padova



A conclusione della Visita Pastorale, l’Arcivescovo, mons. Francesco Pio Tamburrino, con amorevole cura ha illustrato, durante l’omelia di sabato scorso, le tappe principali della settimana appena conclusa in compagnia della vivace e attiva comunità della parroccia di S. Antonio da Padova. “La parrocchia, fin dalle sue origini, è stata sempre affidata alle cure pastorali della Comunità dei Frati Minori Francescani, che godono di grande simpatia tra la gente e caratterizzano con il loro carisma molte attività della parrocchia. S. Antonio di Padova è una delle parrocchie privilegiate di Foggia, per la presenza di tre presbiteri francescani… ricchi di spiritualità, di pastoralità, sempre disponibili, notte e giorno, ad andare incontro ai bisogni dei fedeli. A questi tre meravigliosi francescani va la gratitudine della Diocesi e dei membri di questa parrocchia”, ha sottolineato il Presule. La Visita è stata un’occasione feconda per creare rete tra la nostra Diocesi e le più significative presenze culturali, sociali e religiose del territorio. Il Vescovo, in particolare, ha evidenziato il pregevole e qualificato lavoro dell’Istituto Filippo Smaldone, affidato alle Suore Salesiane dei Sacri Cuori. “Le tecnologie applicate alla particolare condizione dei ragazzi, le strutture educative, la specializzazione professionale delle Suore e del personale ausiliario, l’animazione carismatica e religiosa delle attività fanno dell’Istituto un punto qualificato della formazione cristiana e umana del territorio”, ha puntualizzato mons. Tamburrino, che ha incontrato, durante la Visita, anche i docenti e gli alunni della Scuola primaria “G. Rodari”, dell’Istituto d’Arte e dell’Istituto Industriale “Leonardo da Vinci”. “I ragazzi hanno intrecciato un fitto dialogo con l’Arcivescovo, mostrando vivo interesse per la fede cristiana e la presenza della Chiesa nella vita familiare e sociale”, ha specificato il Presule con parole entusiastiche. A questo proposito, preme porre in evidenza che la Visita del nostro caro Vescovo alle realtà educative e lavorative del territorio ha suscitato grande partecipazione da parte di tutti, dimostrando il profondo legame che esiste, ormai da tanti anni, tra la nostra Diocesi e la società civile.



Inoltre, mons. Tamburrino, ha incontrato tutte le realtà portanti della parrocchia, tra le quali ricordiamo il Consiglio Pastorale Parrocchiale e il Consiglio per gli Affari Economici. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale rappresenta per l’Arcivescovo il luogo di programmazione di tutte le attività dei gruppi e di raccordo tra le iniziative della parrocchia e quelle suggerite annualmente dalla Diocesi: “è necessario tradurre in pratica nella parrocchia quanto viene deciso per tutta la Diocesi”.



Inoltre, sono stati molto positivi gli incontri con i gruppi parrocchiali: la Famiglia Francescana, il Cammino Neocatecumenale, il Gruppo Ministri istituiti e Ministranti, il Gruppo Caritas, il Gruppo di Preghiera ‘Padre Pio’, i Giovani del Corso Nubendi, i ragazzi e i giovani inseriti nell’itinerario catechistico. “Caratteristici e, in certa misura, innovativi sono il Gruppo del Mutuo Aiuto e il Gruppo F.I.D.E.S. Queste associazioni rispondono a due esigenze molto avvertite nella parrocchia: la vicinanza pastoralmente qualificata alle persone che attraversano una esperienza di lutto, e l’urgenza di portare l’annuncio cristiano tramite la cultura alle persone lontane o ai margini della comunità cristiana”, ha affermato mons. Tamburrino. Tra gli elementi positivi evidenziati dall’Arcivescovo segnaliamo l’attenzione al tema della evangelizzazione e al problema della vita in difficoltà, nonché il grande apporto della Caritas parrocchiale.



L’Arcivescovo, inoltre, ha suggerito, con amorevole dedizione, di valorizzare ulteriormente la dimensione diocesana nell’ambito parrocchiale e di raccordare la Caritas parrocchiale, il Centro di Aiuto alla Vita e il Gruppo di Mutuo Aiuto.



Infine, nel passaggio conclusivo della sua omelia, mons. Tamburrino ha spiegato il senso e la portata di quella che oggi è chiamata, da tutti gli studiosi, ‘sfida educativa’: “Il futuro di questa nostra società è la ‘sfida educativa’. Catechisti, animatori dei gruppi, operatori nei vari settori pastorali sanno che è difficile convincere e coinvolgere. Nessuno comunica ciò che non ha: solo chi vive l’esperienza dell’incontro con Dio e sente l’attrattiva verso il centro della comunità, che è Cristo, può svolgere il ruolo di educatore. Gesù è il centro affettivo della comunità: un centro che la comunità deve custodire per poter riunire diversi frammenti dai quali è composta. Ecco che dirigersi verso la costruzione di una comunità educante, richiede un passo in più: diventare, cioè, una comunità di vita, un gruppo di credenti che formano un cuor solo e un’anima sola e che, tutti insieme, rendono testimonianza alla risurrezione del Signore Gesù. Questa è la meta alla quale invito con tutto il cuore questa bella comunità parrocchiale”.    



Visita di mons. Tamburrino allo stabilimento Tamma



“Vedo qui tanti giovani. Una struttura all’avanguardia, dal punto di vista tecnologico, che dà la possibilità a molti ragazzi di avere un impiego. Ed è un fattore di importanza strategica, in un territorio economicamente depresso. Chi oggi ha un lavoro a Foggia è molto fortunato”.



In un clima informale, diremmo anche familiare, gli operai ed i dirigenti dello stabilimento Tamma di corso del Mezzogiorno hanno accolto l’Arcivescovo della Diocesi di Foggia-Bovino, mons. Francesco Pio Tamburrino. Un appuntamento che rientrava nell’ambito della visita pastorale alla parrocchia Sant’Antonio.



“Sono rimasto impressionato dalla qualità della tecnologia impiegata – ha detto il Presule – e anche della vostra accoglienza, così affettuosa nei miei confronti. Come Chiesa diocesana, guardiamo con attenzione a tutte le realtà economico-produttive della città, perché queste danno un futuro alla nostra comunità, al territorio, e ci complimentiamo con le maestranze per la professionalità con cui lavorano. Speriamo – ha aggiunto l’Arcivescovo - che questa impresa possa svilupparsi ancora di più. Vi ringrazio ancora per l’accoglienza – ha concluso – e sono qui per dirvi che siete nel cuore della nostra realtà ecclesiale e anche nella  nostra preghiera”.



Presente all’incontro anche Raffaele Tamma, direttore commerciale della struttura, che ci ha raccontato a grandi linee la storia dell’azienda: “Tamma è nata a Cerignola nel 1933 – ci ha detto - dove avevamo mulini e pastifici. Poi negli anni ‘70 abbiamo aperto anche due mulini a Foggia e, successivamente, negli anni ’80, realizzato anche un magazzino nel capoluogo e cinque anni fa anche un altro pastificio a Foggia. Oggi possiamo produrre qualsiasi tipo di pasta, da quella standard a quella speciale, passando anche per la produzione biologica e biologica integrata. La nostra produzione oggi è rivolta soprattutto ai mercati esteri, ed in particolare Stati Uniti e Germania, dove vendiamo circa il 90%. La crisi l’abbiamo sentita anche noi – ha concluso – anche se il nostro settore presenta un prodotto che ha un ottimo rapporto qualità – prezzo e ne abbiamo risentito un po’ meno rispetto ad altri settori”.



Secondo Antonio Braccio, Consulente del lavoro dell’azienda, al momento non è possibile incrementare la forza lavoro, vista proprio la crisi, “in questa fase storica – ha detto – stiamo cercando di tenere a bada le insidie del mercato, come la concorrenza. Tuttavia, abbiamo buone prospettive di crescita, di conquista di nuovi mercati. È chiaro che se riuscissimo ad aprire nuovi mercati con il nostro straordinario made in Italy, ci sarà pure  la possibilità di nuovi posti di lavoro”.



Presente all’incontro con l’Arcivescovo, che ha visitato i diversi ambienti della struttura, anche Domenico Tamma, presidente del gruppo che si è detto commosso: “È stato un incontro piacevolissimo che mi ha fatto tornare alla mente le innumerevoli volte che, a Cerignola, quando dirigevo quella struttura, accoglievo il vescovo di quella diocesi. Spero che anche in seguito sia possibile organizzare altri incontri come questi. È una tradizione che spero che venga ripresa, e quindi ringrazio l’Arcivescovo mons. Francesco Pio Tamburrino per questa possibilità che ci ha dato e che mi ha commosso, portandomi alla mente i ricordi della mia gioventù e anche quando c’era forse un maggiore attaccamento alla Chiesa ed ai nostri Pastori. Ho il cuore pieno di gioia – ha concluso – anche per come i nostri dipendenti hanno accolto calorosamente l’Arcivescovo”.