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Conclusa la visita pastorale alla parrocchia Annunciazione del Signore

Mons. Tamburrino: “È stato un tempo intensissimo di incontri, di dialoghi, di comunione”

(pubblicato il 19-03-2011)
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“È stato, per voi e per me, un tempo intensissimo di incontri, di dialoghi, di comunione”, queste le prime osservazioni dell’Arcivescovo di Foggia-Bovino, mons. Francesco Pio Tamburrino, in occasione della Messa conclusiva della Visita Pastorale presso la parrocchia “Annunciazione del Signore”. Secondo il Presule, tutti gli incontri della settimana “sono stati carichi di contenuti e di umanità, contrassegnati da un dialogo leale, svolti con l’unico obiettivo di fare emergere la realtà senza edulcorarla o coprirla e di chiedere aiuto nel cercare una soluzione alle difficoltà”.



La parrocchia, eretta canonicamente nel 1991 e dedicata  nel 2002, si rivolge a circa 15.000 abitanti. Si prevede, tuttavia, un ulteriore aumento demografico per la costruzione di nuovi palazzi e, quindi, i confini parrocchiali sono ancora da definire nel dettaglio. “Si tratta di una parrocchia dinamica, alla ricerca della sua identità che non faticherà a trovare e ad irrobustire, viste le scelte operate e i valori posti a fondamento del proprio cammino in questi ultimi anni. Una parrocchia che cerca di vivere in stile dell’accoglienza nei confronti di chi bussa alla sua porta, di norma aperta anche al Magistero del Vescovo e alle indicazioni della Curia, evitando l’isolamento pastorale. Una parrocchia guidata da presbiteri che la conducono con serietà e ‘carità pastorale’ nel cammino cristiano ed ecclesiale” ha spiegato mons. Tamburrino.



L’Arcivescovo, durante l’omelia, ha offerto alla comunità parrocchiale delle preziose indicazioni per il cammino futuro. Dopo aver rilevato il buon funzionamento del Consiglio Pastorale Parrocchiale, il Presule ha sottolineato l’importanza dello stesso, perché rappresenta “uno dei ‘luoghi pastorali dove si costruisce la comunione. Non si tratta di un modo di fare, ma di un modo di essere”. Segnaliamo, a tale proposito, che questo tema è ben approfondito nella sua ultima Lettera Pastorale sulla Carità. In questo senso, la chiesa diventa “una scelta di qualità e di senso di vita.”



Del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici, l’Arcivescovo ha messo in evidenza il grande lavoro svolto e il particolare stile adottato nella gestione delle attività: “Mi piace che non esista nessun tariffario o richiesta continua di denaro, ma che tutto sia affidato alla liberalità dei fedeli”.



Per quanto attiene alla catechesi per l’Iniziazione Cristiana, il Vescovo ha rimarcato la chiarezza degli obiettivi, degli strumenti, dei contenuti e delle modalità di trasmissione, cogliendo l’occasione per porre l’accento sul tema della sfida educativa. A questo proposito, ha sottolineato la necessità, per ogni catechista, di entrare a far parte di un gruppo parrocchiale, quale occasione formativa indispensabile per vivere il proprio cammino di fede.



Grande interesse ha suscitato nel Presule l’organizzazione dei corsi nubendi, che, proprio per la grande qualità del servizio offerto, registrano un elevato numero di frequentanti. Il Gruppo Famiglia rappresenta, per mons. Tamburrino, “una delle scelte prioritarie da tener sempre in alta considerazione e la strada da continuare e percorrere”. In tal senso, è fondamentale sviluppare e mantenere un forte e costante rapporto con il Consultorio diocesano e con la Pastorale Familiare diocesana.



Nel passaggio successivo della sua omelia, il Vescovo ha analizzato la questione giovanile, manifestando profondo interesse per la tematica e grande apprensione per i giovani, che nella società contemporanea necessitano sempre di più di punti di riferimento eticamente e cristianamente fondati. “Facciamoci carico tutti insieme della emergenza educativa, offrendo spazi e proposte sempre più adeguati ai giovani. Offriamo loro una catechesi che sia, allo stesso tempo, esperienza di fede e comunicazione di nozioni”, ha spiegato il Presule.



Riguardo all’aspetto missionario della comunità parrocchiale, l’Arcivescovo ha messo in evidenza lo stretto legame con la missione diocesana di Bigene, in Guinea Bissau ed ha suggerito di allargare questa dimensione all’altra missione diocesana, quella di Portoviejo in Ecuador.



“Ho notato una buona partecipazione di fedeli, la cura delle celebrazioni con la presenza di Ministranti e dei Ministri Istituiti e con il contributo dei vari cori che animano le Sante Messe domenicali e festive. Degna di nota è la possibilità quotidiana di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione. Approvo la costituzione del Gruppo Liturgico come servizio per la Liturgia”, ha spiegato parlando del tema della Liturgia. Inoltre, in un altro punto delle indicazioni, ha sottolineato il grande lavoro svolto dal Gruppo S. Marta: “sono le persone che curano la pulizia e il decoro della chiesa, riassettano il corredo liturgico e contribuiscono a dare dignità alle celebrazioni. Probabilmente non è un servizio apprezzato dagli uomini, ma certamente gradito al Signore e da Lui approvato”.



Poi, mons. Tamburrino ha analizzato il tema della carità: “Sono rimasto edificato dalla mensa solidale, dal centro di ascolto professionale, dalla distribuzione di viveri e di vestiario, senza perdere di vista la funzione pedagogica della Caritas. Con piacere ho benedetto i locali dedicati a mons. Tonino bello. Ho visto dei fratelli che hanno compreso il valore profondo della carità per la chiesa, mettono al centro del proprio operato la persona, senza discriminazione alcuna di nazionalità e fanno opera di sensibilizzazione nei confronti della comunità parrocchiale. La partecipazione agli incontri formativi organizzati dalla Caritas diocesana assicura la formazione permanente”. Nell’ambito della carità, il Presule ha suggerito di approfondire con il Consiglio Pastorale Parrocchiale il “laboratorio per anziani”.



Infine, l’Arcivescovo ha ricordato, tra i gruppi e le associazioni ecclesiali, la Comunità “Maria Madre” e l’Azione Cattolica, che sta muovendo i primi passi. Riguardo all’A.C. così si è espresso: “Chiedo di riservare all’Azione Cattolica un’attenzione particolare perché i vescovi italiani da sempre lo fanno per la sua identità laicale, il suo ruolo nella società, la sua collaborazione con la gerarchia e la sua scelta di avere lo stesso fine apostolico della Chiesa”.