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Conclusa la Visita Pastorale di mons. Tamburrino presso la chiesa S. Maria del Carmine

Continua il viaggio dell'Arcivescovo tra le parrocchie della diocesi

(pubblicato il 26-03-2011)
Immagine di Conclusa la Visita Pastorale di mons. Tamburrino presso la chiesa S. Maria del Carmine




Come è ormai consuetudine in questa edizione della Visita Pastorale, l’Arcivescovo a conclusione dell’intensa settimana di incontri e celebrazioni elabora un’analisi delle realtà presenti e rivolge alle comunità parrocchiali degli orientamenti pastorali per guidarle in un cammino di crescita spirituale. Anche presso la chiesa S. Maria del Carmine, durante la solenne concelebrazione eucaristica conclusiva della Visita, mons. Tamburrino ha voluto rivolgere alla comunità parrocchiale, guidata dai padri carmelitani, alcune interessanti indicazioni. Nella sua omelia, l’Arcivescovo ha in primo luogo analizzato le letture proposte dalla liturgia domenicale: “L’incontro conclusivo della Visita pastorale è inserito nella Liturgia Eucaristica che apre il giorno del Signore, la II domenica della Quaresima. […] Guidata passo passo dalla liturgia, la nostra mente e il nostro cuore scopre il volto autentico di Cristo. La nostra fede vede sempre più chiari i contorni misteriosi del Volto del nostro Salvatore attraverso le varie manifestazioni di Cristo: domenica scorsa abbiamo riconosciuto Cristo come vero uomo, perché tentato come noi; oggi si manifesta come vero Dio, “luce da luce, Dio vero da Dio vero”, perché il suo volto irradia lo splendore eterno del Padre. Si profila davanti a noi la vera identità di Gesù, che nel Vangelo di Giovanni è mostrata da Cristo stesso con queste parole: “io sono la luce del mondo; chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”. Ecco la grande affermazione, che deve stare al centro della nostra fede cristiana: come il sole illumina una strada, così Cristo è luce che rischiara la strada verso Dio”.



L’Arcivescovo ha poi tracciato per sommi capi il percorso cristiano della comunità parrocchiale S. Maria del Carmine: “Mi sono accostato alla vostra parrocchia con semplicità e senza pregiudizio, con il solo intento di conoscere meglio la vita di questa comunità cristiana. […] C’è apertura al territorio; i parrocchiani sono resi partecipi delle iniziative che vengono promosse. La gente che frequenta da molti anni avverte molto forte il senso di appartenenza e il legame con la parrocchia, al di là dei presbiteri che si sono succeduti nella guida pastorale. Nello stesso tempo si rileva una forma di attenzione limitata nei confronti della chiesa diocesana e una parziale partecipazione alle iniziative proposte dagli uffici diocesani. Vi invito a considerare attentamente questo rilievo e a superarlo. Vi assicuro che la parrocchia crescerà qualitativamente. Camminare insieme è lo stile della chiesa”. Poi il presule ha analizzato otto ambiti della pastorale comunitaria, iniziando dal Consiglio Pastorale parrocchiale dove “c’è vivacità dialogica ed interesse per le problematiche che vengono presentate. I membri del consiglio si sentono valorizzati dal parroco, il quale, a sua volta, è soddisfatto della collaborazione che riceve”. Poi l’attenzione è stata rivolta alla costituizione del Consiglio parrocchiale per gli Affari economici: “Negli ultimi anni, per affrontare problematiche inerenti l’economia, ha svolto opera di supplenza il consiglio pastorale parrocchiale. È noto che le norme del Codice di diritto canonico e il nostro 1° sinodo diocesano raccomandano vivamente di costituirlo e di valorizzarlo per il bene spirituale della comunità parrocchiale”. Secondo mons. Tamburrino, “a livello generale, in parrocchia si presta attenzione alla formazione permanente degli operatori pastorali. Mentre richiamo, ancora una volta, l’utilità di farli partecipare sempre più alle iniziative diocesane, metto anche in evidenza che diversi operatori si occupano di parecchi ambiti della vita parrocchiale”.



La catechesi è per l’Arcivescovo “il settore più curato, più bello della parrocchia. Ho notato con soddisfazione che la catechesi per l’Iniziazione cristiana è all’attenzione dei responsabili ed evidenzia la particolare sensibilità del parroco”, mentre la liturgia “trova il giusto spazio nella vita della parrocchia. Dà la percezione che sia ben preparata. Il servizio dei ministranti, il coro ed il gruppo liturgico rendono ricche e appropriate le celebrazioni. I fedeli sono aiutati a partecipare in modo attivo, cosciente e comunitario”.  L’analisi delle realtà parrocchiali è poi passata alla carità, “il settore che ha bisogno di molta attenzione da parte di tutti e non può essere delegato ad un gruppo ristretto di persone generose. […] E’ buona l’idea di costituire un Centro di Ascolto. Lo richiedono i problemi del territorio e le esigenze dei poveri della parrocchia”. Inoltre, mons. Tamburrino ha rivolto alcune indicazioni al gruppo famiglia che “esiste da circa venti anni; è composto da undici coppie e collabora a varie iniziative parrocchiali. Mi preme invitarvi a intensificare la cura della vostra spiritualità familiare, ad interessarvi di ciò che riguarda soprattutto la famiglia, i nubendi, le giovani coppie che hanno celebrato il matrimonio, la preparazione ai battesimi”. L’ultima attenzione del presule è stata rivolta ai giovani: “interessanti mi sembra l’approccio con i giovani e la proposta del dopo cresima con le attività giovanili connesse. […] Vi incoraggio ad aprire ancor di più le porte della parrocchia e a pensare ad accoglienze di tipo oratoriale, perché la parrocchia possa diventare luogo formativo di accoglienza”.



Infine, concludendo il suo discorso, l’Arcivescovo ha invitato la comunità parrocchiale a vivere comunitariamente secondo l’amore cristiano: “Avrete notato, in queste mie parole, l’insistenza con cui sono tornato sulla partecipazione alla vita diocesana. Personalmente sono convinto che ogni carisma è una ricchezza per la chiesa, un dono che deve essere messo a disposizione di tutti. Sono fermamente convinto della positività del carisma carmelitano e intendo valorizzarlo in fondo inserendolo nel circuito della chiesa locale. […] Nella celebrazione di apertura della Visita Pastorale, Padre Nicola parlava di una seconda giovinezza della parrocchia per la nuova urbanizzazione del territorio e la ristrutturazione dell’aula liturgica, frutto della collaborazione di tanti. Vi auguro di viverla soprattutto nella vostra crescita personale e come comunità. Sulla vetrata d’ingresso della chiesa c’è scritto “venite ad amare l’Amore”. Sì, nella comunità cristiana si incontra l’Amore!”.