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Conclusi i corsi di formazione per italiani e stranieri promossi dalla Caritas Diocesana

Settanta persone hanno frequentato i corsi di italiano e di informatica presso il Conventino

(pubblicato il 29-03-2011)
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Un’affollata e calorosa cerimonia, svoltasi lo scorso 16 marzo, ha chiuso i due corsi di formazione per italiani e stranieri organizzati e promossi dalla Caritas Diocesana di Foggia in collaborazione con le Acli della provincia di Foggia. Un momento di riconoscimento per l’attenzione e la serietà con cui circa 70 persone, tra italiani e stranieri, hanno frequentato i corsi di italiano ed informatica, svoltisi degli scorsi mesi di gennaio e febbraio presso le aule didattiche della Casa di Santa Maria del Conventino di via Orientale (dove attualmente è in svolgimento un terzo corso sulla legalità, in collaborazione con le Acli provinciali e con l’Associazione “Libera”).



Alla cerimonia di consegna degli attestati di frequenza hanno preso parte oltre agli stessi corsisti e operatori e volontari del mondo Caritas, Maria Tricarico e don Francesco Catalano, rispettivamente direttrice e vicedirettore della Caritas Diocesana di Foggia-Bovino, Antonio Zanni, coordinatore dei Corsi di Formazione, Fabio Carbone, presidente provinciale delle Acli, Antonio Russo, responsabile Area Immigrazione delle Acli nazionali, Ilaria Morra, docente per il corso di italiano ed, infine, Fabio Sanella che ha curato le lezioni del corso di computer e internet.



L’incontro si è aperto con le parole di Maria Tricarico che ha sottolineato l’importanza di questi percorsi formativi per soggetti che vivono in condizioni di disagio economico e sociale in quanto strumenti per avviare forme di promozione umana e sociale. “Un grazie di cuore – continua la direttrice - non solo ai docenti e a tutti coloro che hanno reso possibile questa bella esperienza, ma soprattutto ai corsisti italiani e stranieri che hanno compreso la valenza dei corsi seguendo le lezioni con passione e costanza”. Un successo, insomma, testimoniato non solo dal numero dei corsisti ma anche dalla volontà di questi ultimi di arricchire il proprio bagaglio culturale ed umano.



Altro aspetto portato all’attenzione da Fabio Carbone è stato quello dell’integrazione e la solidarietà tra italiani e stranieri che unisce culture, etnie e nazionalità diverse, così come sempre dovrebbe essere tra i popoli di tutto il mondo. E da qui un importante cenno ai 150 anni dell’unità di Italia, allora in procinto di festeggiamento: “L’unità d’Italia è oggi rappresentata anche dalle comunità di stranieri presenti nel nostro Paese – ha ricordato Carbone – giunti qui per avere un futuro migliore, proprio come in passato hanno fatto i nostri connazionali emigrati all’estero per un futuro migliore. Gli stranieri oggi per noi sono il nostro futuro, la nostra più grande risorsa”. E conclude con un impostante augurio: “La solidarietà tra italiani e stranieri deve rafforzarsi e, questi corsi di formazione didattica, ma anche umana, sono utili a questo fine”. Fanno eco a questo intervento, le parole di Antonio Russo, attualmente impegnato nell’area Immigrazione delle Acli nazionali. Con lui viene messa in risalto l’importanza dell’accoglienza dello straniero, quale strumento per offrire al prossimo la possibilità di partecipare realmente alla vita attiva di un contesto. Quello dell’accoglienza è un concetto concreto, fatto di segni concreti e non solo di propensioni e proclami: “Si accoglie davvero il prossimo – sottolinea Russo – quando, ad esempio, gli si insegna a parlare e a scrivere in italiano, oggi requisito imprescindibile per il rilascio del permesso di soggiorno e quindi per essere regolari sul territorio italiano. Il lavoro della Caritas e delle Acli in questo senso è prezioso”. Un lavoro non facile, ma umanamente molto ricco, come racconta Antonio Zanni coordinatore dei corsi: “Inizialmente avevo dei dubbi sulla compresenza nello stesso corso di persone così diverse tra loro. Ma, da subito, mi sono reso conto che quelle differenze esaltavano il valore del gruppo con gesti di reciproca solidarietà e condivisione”. Al termine degli interventi, si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati ai corsisti visibilmente commossi ed entusiasti.

Vorremmo riportare i nomi di ognuno di loro, ma questo per ragioni di privacy e di rispetto delle situazioni personali di ciascuno di loro non possiamo farlo. A loro, comunque, va il nostro grazie per aver accolto l’invito della Caritas e delle Acli e per aver compreso pienamente il senso di questa esperienza, portandola avanti con serietà e dedizione.



Settanta volte complimenti!