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Conclusa la Scuola Diocesana di Formazione all’Impegno Sociale e Politico

"Gli operatori dell’informazione devono veicolare valori eticamente fondati"

(pubblicato il 25-04-2011)
Immagine di Conclusa la Scuola Diocesana di Formazione all’Impegno Sociale e Politico

“Etica e comunicazione politica”, questo è il titolo dell’ultimo incontro di studi organizzato nell’ambito della Scuola di Formazione all’Impegno Sociale e Politico dell’Arcidiocesi Foggia-Bovino. Per l’ultimo momento formativo è stato invitato a relazionare il dott. Stefano Campanella, Direttore di Tele Radio Padre Pio. Durante l’intervento il relatore ha ripercorso i momenti cruciali dell’affaire tangentopoli e mani pulite, che è ancor vivo nella memoria collettiva. A questo proposito, il dott. Campanella si domanda se davvero qualcosa è cambiato dopo l’interminabile saga giudiziaria. Secondo il Direttore di Tele Radio Padre Pio, infatti, parlare oggi di Seconda Repubblica è improprio dal momento che una svolta radicale dal punto di vista morale non è stata registrata. La dimensione etica della vita del Paese, dunque, è stata mortifica sia prima del 1992 sia negli anni successivi. Campanella, tuttavia, ha spiegato che senza quel terremoto politico l’Italia sarebbe scivolata in una crisi nera, simile a quella dell’Argentina degli ultimi tempi.



Quegli anni, ha ricordato il relatore, sono stati segnati da un avvenimento di portata storica straordinaria: la caduta del muro di Berlino. Papa Giovanni Paolo II ha avuto un ruolo strategico sia nella lotta al comunismo sia nella lotta al materialismo e individualismo capitalista. Impossibile dimenticare il suo primo viaggio in Polonia. Era il 1979. Giovanni Paolo II parlava del valore della persona e della sua centralità in tutti i settori dell’esistenza. Erano parole innovative, che profumavano di libertà e accelerarono la nascita di Solidarnosc (primo sindacato libero e indipendente del blocco sovietico). Era il 1980. Da quel momento una breccia si apre in Unione Sovietica e si aprono le prime crepe nel muro dei regimi comunisti che culmineranno nella caduta del muro di Berlino (1989) e nella fine dell’Urss (1991).



Il mondo si avviava al cambiamento e l’Italia seguiva questa scia. Tuttavia, ha ribadito, con un pizzico di ironia il dott. Campanella, le colonne portanti della Prima Repubblica non hanno fatto altro che cambiare bandiera e casacca e si sono riproposti, come se nulla fosse successo, anche nella Seconda Repubblica. Ecco perché per il Direttore di Tele Radio Padre Pio è improprio parlare addirittura di due repubbliche. È sufficiente una piccola ricerca su internet per scoprire che i nomi presenti nelle liste di oggi sono gli stessi, con colori diversi, delle liste di ieri. Ma ciò che più di ogni altra cosa colpisce Campanella è il fatto che questi personaggi, nonostante le condanne di tangentopoli, riescano comunque ad essere credibili. Secondo il relatore, rispetto alla Prima Repubblica, il vero cambiamento risiede negli strumenti investigativi, piuttosto che nella tutela della dimensione morale dell’esistenza. A questo proposito, il Direttore ha sottolineato che ormai l’opinione pubblica si è, per certi versi, assuefatta all’illegalità. Quindi, il compito degli operatori dell’informazione è cruciale, perché devono essere in grado di veicolare, attraverso la comunicazione, valori eticamente fondati.



“Viviamo in una società in cui l’effetto di confusione o di manipolazione non è determinato dalle cose che sappiamo, ma dalla mancanza di discernimento tra le varie informazioni che riceviamo. La vera questione sta nella selezione, nel grado di priorità da dare alle diverse informazioni e, soprattutto, nella maggiore o minore legittimità nel divulgare determinate notizie - una sfida etica decisiva. (n.d.r. Filosofo Giacomo Marramao)”.