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Coltivare la speranza in Puglia

La prima giornata del convegno ecclesiale regionale si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Foggia- Bovino mons. Francesco Pio Tamburrino.

(pubblicato il 30-04-2011)
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Dopo l’intervento della docente Annalisa Caputo è entrato nel vivo il terzo convegno ecclesiale pugliese dal tema: “I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi”. Le sessioni pomeridiane sono state dedicate a tre grandi temi: Educatori, corresponsabili e testimoni. Le sessioni aperte da un moderatore si sono sviluppate con due relazioni di esperti. La prima sessione, dedicata al tema dell’educazione, è stata guidata da Ludovica Carli, presidente del Forum regionale delle associazioni famigliari. Mentre don Giuseppe Mengoli ha puntato dritto al senso dell’educazione come espressione dell’amore di Dio: “Il Signore è il primo educatore”, la dott.ssa Verardo ha spostato la voce sui ragazzi e i giovani: “ A volte non sono ascoltati e le politiche sociali sono latenti nei confronti della famiglia”. La famiglia è stata al centro del discorso di Mengoli che ha puntualizzato che “essa stessa ha un Vangelo d’annunciare”. Senza, poi, dimenticare le fragilità della famiglia d’oggi soprattutto nella sua azione educativa evidenziando tre aspetti di debolezza: “Marginalizzazione ai compiti educativi; solitudine nel bisogno; difficoltà economiche e relazionali”. “Famiglia come risorsa” è stata la risposta di Verardo, che nella sua esperienza come Presidente del Tribunale dei minori di Lecce, ha risaltato “il diritto del minore a crescere in un ambiente sano, facendosi carico delle famiglie più fragili”. La seconda sessione è stata dedicata al tema della corresponsabilità dei laici nella vita della Chiesa e della società. “La corresponsabilità- ha esordito Michele Illiceto, docente di Filosofia alla Facoltà Teologica Pugliese- è elemento costitutivo del laico come espressione d’appartenenza a Cristo, alla Chiesa e al mondo. Il laico deve riscoprire il proprio battesimo come radice di ogni vocazione. Nella società d’oggi deve essere riscoperto anche il concetto di responsabilità. La stessa Chiesa deve vivere la corresponsabilità non come una concessione da parte dei presbiteri, ma come carismi che s’incontrano nell’unica vocazione alla santità”. Gli ha fatto eco don Carmine Agresta che ha ribadito che “la corresponsabilità può essere vissuta nei luoghi stabiliti, come i consigli pastorali parrocchiali. Luoghi della comunione e luoghi preposti alla risposta della domanda nuova della società. Servono comunità che siano capaci di fare comunione con altri soggetti del territorio”. Don Agresta non ha nascosto che servono sacerdoti che “siano concentrati sull’essenziale, che siano umili, capaci d’ascolto. Nessuno nella Chiesa porta avanti un suo progetto, ma fare la volontà di Dio. Il sacerdote deve essere capace di fare relazione e deve promuovere la comunione”. Nella terza sessione, quella dei testimoni, la relazione del giornalista del Tg3 Enzo Quarto ha avuto un carattere personale ed ha evidenziato un percorso di fede nella sua vita come scrittore, giornalista e per un breve periodo ricercatore nell’ambito politico. Invece, il docente di sociologia all’Università di Bari Franco Cassano ha messo in risalto il territorio pugliese che ha vissuto per secoli ai margini dell’Europa e che nel 1991, con lo sbarco degli albanesi a Bari, ha spostato l’attenzione al centro del Mediterraneo. “Lo sbarco di Bari è stato l’annuncio di una nuova storia, ci siamo accorti di avere dei vicini che per molto tempo sono stati ignorati. La Puglia è terra/ ponte verso l’oriente e le altre culture. I responsabili degli Stati devono fare in modo di attuare un programma già scritto, e le vie di comunicazioni devono permettere ai popoli di vivere questa vicinanza”. La prima giornata del convegno si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo di Foggia- Bovino mons. Francesco Pio Tamburrino.