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44° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali

Riparte da oggi l'aggiornamento del sito web diocesano

(pubblicato il 16-05-2010)
Immagine di 44° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali


“Il sacerdote e la pastorale nel mondo digitale: i nuovi media al servizio della Parola”. È questo il tema scelto da Benedetto XVI per la 44ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che si celebrerà domenica 16 maggio prossimo, nella solennità dell’Ascensione di Cristo. L’argomento indicato dal Santo Padre si inserisce felicemente nelle celebrazioni per l’Anno Sacerdotale in corso, e sembra voler interrogare i Ministri di Dio sul loro rapporto con i moderni mezzi di comunicazione.



Il presbitero è per sua natura e in forza al ministero ricoperto, “l’uomo della comunicazione”. Egli è l’annunciatore di Cristo, Verbo incarnato. Lungo i secoli, i ministri di Dio, dai pulpiti hanno proclamato la buona “novella” annunziata nei Vangeli.



“Oggi – come afferma Benedetto XVI nel messaggio divulgato nel giorno della memoria liturgica di san Francesco di Sales – il mondo digitale ponendo a disposizione mezzi che consentono una capacità di espressione pressoché illimitata, apre notevoli prospettive ed attualizzazioni all’esortazione paolina: ‘Guai a me se non annuncio il Vangelo!’”.



Foto, video, animazioni, chat, blog, siti web e social network costituiscono nuovi terreni da evangelizzare, spazi che il sacerdote è chiamato ad occupare per creare nuove occasioni di dialogo e di evangelizzazione.



“Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare”, recita così il primo assioma della comunicazione enunciato dalla scuola di Palo Alto ed usato per indicare l’assoluta imprescindibilità del binomio essere-comunicare. Il silenzio o lo scegliere di non comunicare è esso stesso una forma di comunicazione, un sintomo di chiusura al mondo esterno. Restare fuori dalla nuova agorà mediatica e dal cyberspazio vissuto da milioni di giovani è un rischio che la Chiesa non può e non deve correre. Per questo occorre che i sacerdoti siano capaci di vivere il proprio ministero anche nel nuovo contesto crossmediale, divenendo così degli autentici “testimoni digitali”.



Francesco Sansone