Carissimi,

il Rosario è una preghiera facile e difficile. È molto semplice e accessibile a tutti: questa la sua forza. È per tutti e per ciascuno. Non ci vogliono doti particolari o capacità straordinarie per la recita del Rosario, ma solo un piccolo frammento di cuore.

Il Rosario è anche un esercizio non del tutto facile, perché richiede riflessione e un sereno desiderio di accogliere la presenza amorevole di Gesù, con l’aiuto materno della Vergine Maria. Così l’animo si riempie di pace interiore e tiene compagnia in ogni circostanza gioiosa o triste delle nostre giornate.

Il Rosario è la pratica di una relazione amicale, il cui segno concreto è decidere di seguire i passi di Gesù nella gloria o nel dolore, nella desolazione o nella luminosità del suo volto.

È una scala e noi la saliamo insieme, adagio, andando verso l’alto, incontro a Maria che ci porta a Gesù. Quante grazie ottiene questa preghiera per noi, per le nostre famiglie, per l’umanità. E, ancora, con la recita del Rosario possiamo arrivare a confortare i malati, salvare i morenti, convertire i peccatori, liberare le anime del purgatorio, aiutare i missionari, imparare a custodire il Creato, invocare la pace nel mondo.

Diventiamo benefattori di tutti, stringendo ogni giorno tra le mani la corona, con l’innocenza di bambini, il fervore degli umili, la fortezza degli afflitti e la speranza dei devoti: è l’impegno per questo mese missionario.

† Vincenzo Pelvi