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Vegliate e pregate
Messaggio dell'Arcivescovo per l'inizio dell'Avvento
(pubblicato il 02-12-2018)
Carissimi,
inizia il tempo dell’Avvento: Dio viene.
Prendiamo coscienza di questa volontà per agire da veri credenti. Dio viene: una certezza nel ripetersi dei giorni, avvolti da angoscia e smarrimento.
Svegliamoci e non dimentichiamo che il Salvatore si fa più vicino. Non ieri, non domani, ma adesso! Il nostro non è un Dio che se ne sta nei cieli, disinteressato a noi e alla nostra storia. È un Padre che non smette mai di pensarci, parlarci, restando con noi.
Dio viene a salvarci e l’attendiamo. L’attesa si abbina al "presto", al "vieni", gridato dal desiderio inquieto, trepidante, di chi mette fretta, perché vuol essere assieme alla persona che ama.
Avvento è tempo di vigilanza, disponibilità e trepidazione.
Teniamo sveglia la sorpresa per questo Avvento, liberandoci dalla pigrizia spirituale, dalla dispersione, dalle situazioni che alimentano ipocrisia e indifferenza. Abbelliamo il cuore, dove far abitare Gesù, piccolo tra i piccoli, unitamente ai più poveri.
Cari,
guardiamo in alto, levando il capo dagli egoismi, dalla polvere delle esperienze di paura, fino al vedere i grandi passi della storia di Dio.
Qualcuno viene: Gesù, radice e senso dei giorni, sorgente e ultimo orizzonte della vita.
Il dono dell’Avvento è un cuore che ascolta e sta attento alle parole ed ai silenzi, alle domande mute e alle sofferenze nascoste, alla ricchezza di intelligenza e di bontà.
In questo senso, l’Avvento non si racchiude nel mese di dicembre, ma è il mistero di tutto l’anno e di ogni giorno.
Auguro alla nostra Chiesa di realizzare la parola profetica di Turoldo:
Solo cercando si lascerà trovare;
non lo cercheremmo se non l’avessimo trovato;
trovarlo è cercarlo ancora;
vederlo è non essere mai sazi di desiderarlo.
†Vincenzo Pelvi