INTERVENTI

Storia e memoria camminano insieme

Saluto dell'Arcivescovo in occasione della presentazione del volume "Il giusto testimone"

(pubblicato il 21-11-2016)
Immagine di Storia e memoria camminano insieme

Foggia – Palazzetto dell’arte, 19 novembre 2016

Cari amici,

sono lieto di rivolgervi una parola di saluto e di apprezzamento per l’iniziativa di ricordare l’esperienza umana, lavorativa e spirituale del Giudice Francesco Paolo Montanino, figlio della nostra Chiesa, nel decennale della scomparsa.

Oggi, ancor più che in passato, fare cultura significa offrire modelli di riferimento per trasmettere la memoria storica, aprendo un dialogo sull’esperienza umana, affrontando certezze e incertezze di un’epoca che sempre più necessita di testimoni. Storia e memoria camminano insieme. Non ha futuro una società senza memoria.

In un mondo plasmato dal positivismo e dal materialismo, ideologie che hanno condotto a uno sfrenato entusiasmo per il progresso tecnico e scientifico, sembra che non ci sia più spazio per la storia. Il passato appare solo come uno sfondo buio, sul quale il presente e il futuro risplendono con ammiccanti promesse. Tipico di questa mentalità è il disinteresse per la storia, che viene trascurata. Ciò produce una società che, dimentica del proprio passato e quindi sprovvista di criteri acquisiti attraverso l’esperienza, non è più in grado di progettare un’armonica convivenza e un comune impegno nella realizzazione di obiettivi futuri. Vengono ignorate, così, importanti personalità e dimenticate intere epoche.

Desidero incoraggiarvi di tutto cuore a tenere viva la memoria di un giurista illustre che nel suo servizio al bene comune era guidato dai valori evangelici. 

Francesco Paolo Montanino, infatti, marito esemplare, premuroso padre di una famiglia numerosa, esponente di rilievo del laicato cattolico (Presidente dell’Azione cattolica foggiana, promotore e Presidente dell’unione Giuristi Cattolici di Foggia, animatore della Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali, rappresentante laico al Sinodo dei Vescovi del 1985 in Vaticano) seppe coniugare la sua ardente fede religiosa con uno spiccato senso delle Istituzioni. Una vita, la sua, animata da instancabile entusiasmo e percorsa da una sensibilità evangelica che rendeva possibile anche l’impossibile.  

La nostra comunità diocesana è custode di una testimonianza così preziosa per Deliceto e l’intera Provincia di Foggia.

Carissimi, immersi in una società frammentata e relativista, mantenete sempre aperti la mente e il cuore ai veri valori. Dedicatevi ad acquisire, in modo profondo, le conoscenze che concorrono alla formazione integrale della vostra personalità, ad affinare la capacità di ricerca del vero e del bene durante tutta la vita, a prepararvi professionalmente per diventare costruttori di una società più giusta e solidale. 

Resti viva, nel secolo e nel millennio appena avviati, la memoria di questo fratello, amico e maestro. Anzi, cresca! Sia trasmessa di generazione in generazione, perché germini un profondo rinnovamento culturale nel territorio della Capitanata.



                                                                                                                                 † Vincenzo Pelvi

                                                                                                                                      Arcivescovo